domenica 22 febbraio 2009

Permesso di costruire solo con rinnovabili, ma dal 2010



18/02/2009 - L’articolo 29, comma 1-octies, del disegno di legge di conversione del DL n. 207 del 30 dicembre 2008 Milleproroghe, oggi all'esame della Camera, differisce al 1° gennaio 2010 la scadenza del 1° gennaio 2009 entro la quale i regolamenti edilizi comunali avrebbero dovuto vincolare il rilascio del permesso di costruire, per gli edifici di nuova costruzione, all’installazione di impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili.Nel suo parere approvato ieri, la Commissione Ambiente della Camera invita il Governo a “prevedere, in un successivo provvedimento d'urgenza, una norma sanzionatoria per i Comuni che non adegueranno i propri regolamenti, eventualmente prevedendo la possibilità di ricorrere ai poteri sostitutivi ovvero alla nomina di commissari ad acta. Ciò ai fini del raggiungimento degli obiettivi comunitari relativi al miglioramento dell'efficienza energetica degli edifici.”

Il termine del 1° gennaio 2009 – spiega la relazione del Servizio Studi della Camera – è previsto dall’art. 4, comma 1-bis del DPR 380/2001 (Testo Unico Edilizia), come sostituito dal comma 289 dell’art. 1, della Legge 244/2007 (Finanziaria 2008), che prevede che, per gli edifici di nuova costruzione, il permesso di costruire venga rilasciato a condizione che siano installati impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili in modo da garantire una produzione energetica di almeno 1 kW per ciascuna unità abitativa e di almeno 5 kW per i fabbricati industriali di superficie non inferiore a 100 mq.

Il testo previgente del comma 1-bis dell’art. 4 del DPR 380/2001 faceva riferimento ai soli pannelli fotovoltaici e richiedeva una produzione energetica non inferiore a 0,2 kW per unità abitativa. La Finanziaria 2008 ha, quindi, incrementato la potenza minima degli impianti e ha esteso l’obbligo di installazione (con una potenza maggiore) anche ai fabbricati industriali. Inoltre, il nuovo comma 1-bis non riguarda più solo gli impianti fotovoltaici ma si riferisce più genericamente ad impianti a fonte rinnovabile.

I tecnici di Montecitorio ricordano poi che nel novembre 2008 la Commissione europea ha presentato una proposta di riesame della politica energetica, proponendo un piano d’azione che individua, tra le sue priorità, l’intervento in cinque settori considerati fondamentali per far fronte alla crescente precarietà dell’approvvigionamento energetico, tra i quali l’efficienza energetica. Le proposte della Commissione sono volte all’attuazione del pacchetto 20-20-20 (riduzione delle emissioni di gas serra del 20%, raggiungimento del 20% di energia rinnovabile sul totale e riduzione della domanda di energia del 20% entro il 2020).

In questo contesto, la Commissione propone di integrare e modificare la Direttiva 2002/91/CE sul rendimento energetico degli edifici prevedendo, tra l’altro, in caso di installazione di nuovi sistemi tecnici per l'edilizia, sostituzione di sistemi tecnici esistenti o interventi importanti di messa a norma di tali sistemi, un obbligo per gli Stati membri di fissare requisiti minimi di rendimento energetico.

La proposta della Commissione, inoltre:
- rafforza le disposizioni in materia di certificazione energetica, ispezioni degli impianti di riscaldamento e condizionamento, requisiti di rendimento energetico, informazione ed esperti indipendenti, in particolare, riformulando le prescrizioni relative al rilascio degli attestati al fine di assicurare che per ogni operazione immobiliare sia emesso un attestato e che al potenziale acquirente o locatario siano fornite informazioni sul rendimento energetico dell'edificio (o di sue parti) con sufficiente anticipo (cioè nell'annuncio di vendita o di affitto);
- amplia il campo di applicazione della disposizione che impone agli Stati membri di fissare requisiti minimi di rendimento energetico in caso di ristrutturazioni importanti negli edifici esistenti, eliminando la soglia di 1000 mq di metratura al disotto della quale non è attualmente previsto l'obbligo, in caso di ristrutturazioni importanti, di conformarsi ai requisiti minimi di rendimento energetico, nazionali o regionali;
- fornisce uno strumento di calcolo comparativo utilizzato dagli Stati membri a scopo di confronto, allo scopo di pervenire ad un graduale allineamento dei requisiti fissati dai diversi Stati membri, attualmente assai differenziati;
- incoraggia gli Stati membri a elaborare piani nazionali volti a favorire la diffusione sul mercato di edifici con un consumo di energia ed emissioni di carbonio bassi o nulli.

L’Italia non sembra essere sulla stessa lunghezza d’onda della Ue in tema di rendimento energetico in edilizia, dal momento che dall’ottobre 2006 è in corso un contenzioso per la presunta non corretta attuazione della direttiva 2002/91/CE. La Commissione ritiene, infatti, che il Dlgs 192/2005, di attuazione della direttiva 2002/91/CE, costituisca un semplice quadro generale di riferimento che avrebbe dovuto essere completato da successivi decreti, linee guida e relazioni da approvare, rispettivamente, entro 120 e 180 giorni, dalla sua entrata in vigore. Non avendo ricevuto alcuna comunicazione inerente tali misure di attuazione, né disponendo di altri elementi d’informazione, la Commissione ha concluso che l’Italia non ha adempiuto all’obbligo di attuare la direttiva.

E una nuova procedura di infrazione potrebbe essere aperta, a carico dell’Italia, per la cancellazione - prevista dalla legge 133/2008 - dell’obbligo di allegare l’attestato di certificazione energetica all’atto di compravendita di interi immobili o di singole unità immobiliari, e dell’obbligo, nel caso delle locazioni, di consegnare o mettere a disposizione del conduttore l'attestato di certificazione energetica. Dall’entrata in vigore della legge 133/2008 è venuto meno l’obbligo di allegare l’attestato di certificazione energetica agli atti di compravendita, ma non l’obbligo di redigerlo, previsto dall’art. 6 del Dlgs 192/2005 (leggi tutto).

Il voto finale sul provvedimento è previsto per martedì 24 febbraio.

martedì 17 febbraio 2009

INTERVISTA AD ANDREA BARDUCCI CANDIDATO ALLA PRESIDENZA DELLA PROVINCIA DI FIRENZE




  1. Andrea Barducci. Nato a Firenze il 23 novembre 1958. Coniugato, è padre di due figlie. Diplomato al Liceo scientifico di Sesto Fiorentino nel 1978, è entrato in politica da adolescente prima nella Fgci poi come dirigente del Movimento studentesco. È stato segretario del Comitato comunale di Pci prima di passare ad altri incarichi a livello della Federazione fiorentina. Ha poi aderito al Pds e infine ai Ds. Assessore all'ambiente nella giunta comunale di Sesto guidata da Carlo Melani dal 1994 al 1995, è stato sindaco di Sesto per due legislature dal 1995 al 2004. E’ Vicepresidente della Provincia di Firenze. Ha la delega alle Infrastrutture e Sviluppo.
    Nel programma del PD metropolitano e di Andrea Barducci due dei punti di spicco sono:
  • la riqualificazione, da un punto di vista energetico, del patrimonio edilizio esistente, a partire da quello di proprietà pubblica,
  • una pianificazione urbanistica dell'area metropolitana che tenga conto dell'unitarietà del territorio e dei suoi delicati assetti ambientali.

Su queste scelte Andrea Barducci ed il suo staff si sono confrontati con gli operatori del settore, dai tecnici ai professionisti, dagli imprenditori agli amministratori, il 10 febbraio 2009 alle 18 presso la Galleria Frittelli di Arte Contemporanea a Firenze, in quell'occasione lo abbiamo incontrato ed intervistato per il portale nazionale sulle Energie Rinnovabili e Alternative http://www.energydays.eu/ e per il blog di Google: Energy Project.




La Provincia di Firenze è molto vasta e logisticamente frammentata, da Palazzuolo e Marradi a Figline Vadarno, quali saranno le linee guida della sua amministrazione sul risparmio energetico?
Barducci:Partiremo dalla certificazione energetica degli edifici di proprietà pubblica, iniziando da quelli della Provincia, e sosterremo i Comuni che vorranno impegnarsi su questo terreno. Una volta così realizzato il censimento energetico del nostro patrimonio immobiliare potremo pianificare gli interventi di efficienza, dalle coibentazioni agli infissi, dalle serre solari alle caldaie ad alta efficienza, calcolando gli investimenti ed i tempi di rientro. Perchè deve essere chiaro che, attraverso l'efficienza, oltre ad un beneficio ambientale, avremo un rientro economico che aiuterà i bilanci degli Enti, oggi piuttosto magri. L'efficienza comunque va perseguita con grande energia anche nel settore dei trasporti, attraverso una politica forte per lo sviluppo del trasporto pubblico e della mobilità "elementare" (pedonale e delle bici) ed elettrica. Sul reparto industriale, abbiamo già esperienze di eccellenza che stanno per decollare, come l'impianto di cogenerazione a Careggi, esperienze che dovremo estendere in tutti i comparti. Su un terreno contiguo, impegneremo la formazione professionale per sviluppare figure di tecnici all'altezza di questa sfida.

Oggi nel suo intervento ha parlato del patrimoni immobiliare della Provincia, ci accenna solo un paio di opere che metterà in atto, in tema di risparmio energetico e Bio-Edilizia?
Mi scusi se arrivo subito a numeri più alti, ma abbiamo già una pianificazione dettagliata per l'efficienza energetica in dieci scuole della Provincia e per il laboratorio didattico di Pratolino.
Cosa intende fare la provincia, la sua provincia per la formazione, scuole, asili, per sensibilizzare i giovani sulla tematica delle nuove energie alternative?
Continueremo nelle manifestazioni come quella che abbiamo tenuto a Villa Demidoff tre anni fa; il laboratorio didattico di Pratolino ospita ogni anno centinaia di studenti e di giovani ed i loro insegnanti, e lo trasformeremo in una vetrina delle energie rinnovabili; sosterremo le iniziative didattiche nelle scuole che abbiano al centro dell'interesse le rinnovabili.
Non si parla mai del lavoro degli altri, pero' che novità e che idee porterebbe nell'agenzia fiorentina dell'energia?
L'agenzia ha svolto un gran lavoro in questi anni: va radicato e diffuso nel territorio, ampliando il servizio degli sportelli sull'energia; dobbiamo migliorare le sinergie con il mondo della ricerca e dell'università, collegandole alle realtà produttive più dinamiche del nostro territorio.
Parliamo di burocrazia, chi usa Bio-Architettura, Energie Rinnovabili e Alternative, talvolta si trova a dover produrre documentazioni, eccessivamente imponenti, talvolta restrittive e a volte scoraggianti, lei come pensa di affrontare questo tema che talvolta dissuade gli investitori seppur lungimiranti?
Semplificando le procedure e snellendo i tempi di risposta della Provincia, in collaborazione con la Regione Toscana; coordinando i Comuni perchè arrivino a concordare regolamenti e procedure in modo che le risposte siano uguali e coordinate su tutto il territorio provinciale.
La Provincia pensa di appoggiare la formazione degli Energy Manager o quella di figure similari? e se Si in che modo?
L' Energy manager è uno dei profili che intendiamo proporre e sostenere attraverso la formazione professionale; e sarà di fondamentale importanza che su questa, come su altre figure (come i tecnici abilitati alla certificazione energetica) ci si muova attraverso la concertazione tra la nostra formazione, le imprese, le organizzazioni sindacali, gli enti locali.
La provincia ha fatto già molto: il controllo sull'efficienza delle caldaie e sulle emissioni dei fumi...cosa ne pensa invece sulla necessità che si sta consolidando in tutta Europa, soprattutto nella Mitteleuropa di andare verso una certificazione energetica e di una bassa emissione di co2degli edifici?
La prima domanda a cui ho risposto fornisce un primo quadro di riferimento: la nostra strategia è di partire dagli investimenti per una maggiore efficienza energetica delle strutture pubbliche per fornire anche un buon esempio per i cittadini ed un volano per il mondo del lavoro e delle imprese. Che si tratti di una necessità è fuori discussione: dimostreremo che si tratta anche di un buon affare da un punto di vista economico, per arrivare a risultati concreti, diffusi sul territorio e in grado di spostare grandi numeri. La riduzione dei consumi energetici del 20%, come previsto dalle indicazioni europee, necessaria per un abbattimento delle emissioni di CO2, è un traguardo non semplice da raggiungere. Ma noi vogliamo assolutamente portare la Provincia di Firenze in Europa anche da questo punto di vista.
Presidente Barducci, mi conceda il termine, (sogniamo a occhi aperti, o proviamo a guardare nella sfera di cristallo) la provincia di Firenze, come la vede tra 5 anni di suo mandato dal punto di vista energetico e della Bio-edilizia?
Efficiente, e così cambiata che vedere sprechi di energia nelle case o nei trasporti o nelle fabbriche sembri strano come oggi lo sarebbe vedere gente che brucia banconote per scaldarsi.
Grazie per le vostre domande.
Grazie a lei Barducci, per la disponibilità, un “in bocca al lupo”ci sembra doveroso,visto la lunga e impegnativa campagna elettorale che sta affrontando e le rinnovo l'invito ad essere presente al convegno che facciamo facciamo in Mugello a Borgo San Lorenzo, in collaborazione con l'Assessore Romagnoli, durante la manifestazione che si terrà dal 16 al 19 Marzo al Foro Boario, su Bio-Architettura Risparmio Energetico e Energie Alternative..
Buon Lavoro